Audiodescrizione, sopratitoli e percorsi tattili perun’Opera accessibile a tutti

di Elena Di Giovanni*

A Macerata le eccellenze si sfiorano. Le loro storie convivono e talvolta armoniosamente si intrecciano. Su questa scia, da sempre il festival operistico allo Sferisterio – oggi Macerata Opera Festival – e l’Università di Macerata hanno avuto numerosi punti di convergenza e momenti di interazione. Se lo Sferisterio e le sue opere hanno alimentato attività, riflessioni e ricerche in Ateneo, allo stesso modo le ricerche e sperimentazioni condotte in Ateneo hanno talvolta avuto un riverbero sul festival operistico maceratese. In quest’ultima direzione si sono inserite, a partire dal 2009, le attività volte a rendere accessibile il Macerata Opera Festival.

Il concetto di accessibilità, oggi fin troppo evocato e sfruttato, ha trovato in seno al festival dello Sferisterio un’eccellente collocazione, trasformandosi rapidamente in inclusione e totale condivisione dell’esperienza operistica. Nel 2009, sotto la mia supervisione, il Macerata Opera Festival ha offerto, per la prima volta in Italia, due opere liriche audio descritte ai non vedenti. Con il supporto dell’Unione Italiana dei Ciechi e Ipovedenti di Macerata e grazie all’immediata disponibilità della direzione del festival, Madama Butterfly di Puccini e La Traviata di Verdi sono state rese accessibili per i non vedenti, attraverso descrizioni dettagliate, fornite in cuffia, dell’allestimento, i costumi, i movimenti di scena, le luci e tutti gli altri dettagli visivi che, con la musica e il canto, contribuiscono all’unicità degli spettacoli operistici.

Al centro dei miei interessi di ricerca a seguito della mia partecipazione a un progetto europeo, l’audio descrizione per i non vedenti ha trovato una perfetta collocazione all’interno del festival dello Sferisterio e, a partire dal 2009, è stata offerta ogni anno ai non vedenti della nostra provincia e di tutta l’Italia. L’audio descrizione è stata realizzata per la prima volta, nel 2009, da due studentesse del nostro Ateneo e da quel primo anno ha visto coinvolti gli studenti in questo e altri progetti che si sono sviluppati in parallelo. In effetti, sulla scia del successo dell’audio descrizione (che ogni anno ha grande risonanza nella stampa locale, nazionale e internazionale e porta oltre 60 non vedenti ad assistere agli spettacoli audio descritti), dal 2010 il Macerata Opera Festival offre, in collaborazione con UniMC e sotto la mia supervisione, la sopratitolazione dal vivo di tutte le opere in cartellone. I sopratitoli, che riportano la traduzione delle opere in lingue diverse dall’italiano o semplicemente i testi di quelle appartenenti al repertorio nazionale, svolgono la preziosa funzione di rendere accessibili i libretti operistici a tutto il pubblico dello Sferisterio, fondendosi armoniosamente con la scenografia e le luci dello spettacolo. Per i sopratitoli come per l’audio descrizione, il coinvolgimento di alcuni studenti del corso di laurea magistrale in Lingue Moderne per la Comunicazione e Cooperazione Internazionale è ricorrente e fondamentale. Da quest’anno, l’offerta accessibile allo Sferisterio si arricchisce di un nuovo, prezioso elemento: con la collaborazione della direzione del teatro e dell’UICI di Macerata, nonché con il prezioso aiuto dei nostri studenti, realizzeremo per la prima volta due percorsi tattili all’interno del teatro, volti a rendere ancora più completa e inclusiva l’esperienza degli spettacoli operistici. I percorsi tattili, riservati rispettivamente ai non vedenti e ai bambini delle scuole elementari, saranno offerti nei giorni 2 e 3 agosto 2013, in parallelo con le audio descrizioni di Nabucco e Il Trovatore.

Dal 2009 a oggi, circa 20 studenti hanno collaborato con me alla realizzazione di questi progetti e 4 di loro sono divenuti collaboratori stabili del Festival. E se l’accessibilità svolge la preziosa funzione di avvicinare sempre più il pubblico all’opera, la ricerca e la relativa sperimentazione avvicinano sempre di più il nostro Ateneo e lo Sferisterio, a riprova dell’importanza di una condivisione di esperienze e intenti.

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